Siamo in pieno Ramadan, il nono mese del calendario islamico, quello del digiuno. Si prega sempre cinque volte al giorno e si mangia dopo il tramonto. Ma quali sono le cinque moschee più belle del mondo arabo? Proviamo a svelarvele.
1) La Grande Moschea di Abu Dhabi (Emirati Arabi)
La Grande Moschea di Abu Dhabi Sheikh Zayed è un imponente edificio di marmo bianco, cupole sinuose, eleganti colonnati che si specchiano sull’acqua. Un parte del marmo bianco proviene anche dall’Italia.

2) La Sacra Moschea della Mecca (Arabia Saudita)
La Sacra Moschea della Mecca, chiamata anche “la Grande Moschea”, è la più grande moschea del mondo e circonda il luogo più sacro dell’Islam, la kaba, nella città de La Mecca in Arabia Saudita.

3) La Moschea dell’Imam Alì (Iraq)
La moschea dell’Imām ʿAlī, nota anche come Masjid ʿAlī o moschea di ʿAlī, si trova a Najaf (Iraq) ed è considerata dai circa 200 milioni di sciiti del mondo, il terzo luogo santo dell’Islam (dopo La Mecca e Medina). ʿAlī ibn Abī Ṭālib è sepolto lì. Era il cugino e genero di Maometto, quarto califfo ortodosso per i sunniti e primo Imam per gli sciiti. Accanto ad ʿAlī vi sarebbero, per gli stessi sciiti, i resti di Adamo ed Eva.

4) La Moschea di Al-Azhar (Egitto)
La moschea di Al-Azhar del Cairo, in Egitto, è una delle più note moschee di tutto il mondo islamico. Fondata nel 970 dai Fatimidi, è la sede dell’Università al-Azhar, che con l’Università al-Qarawiyyin di Fès (Marocco) e con l’Università della Zaytūna di Tunisi (Tunisia), rappresenta il vertice del pensiero giuridico e teologico islamico sunnita.

5) La Moschea degli Omayyadi (Siria)
La Moschea degli Omayyadi a Damasco, la più grande della Siria è uno dei più ammirati edifici di culto dell’Islam del mondo. Si trova nel centro storico dove nel III millennio a.C. vi sorgeva un tempio dedicato al culto di Hadad, venerato dagli Amorrei. La moschea venne poi modificata dai Romani. L’imperatore Teodosio la tramutò in una chiesa cristiana consacrata a San Giovanni Battista. A partire dal 661 d.C. fino al 715 d.C. i califfi della dinastia degli Omayyadi la resero luogo di culto dell’Islam, con più di quattro mila metri quadri rivestiti da preziosi mosaici e marmi su un fondo dorato.
