Egitto: la moschea di Alzahir Baybars riapre dopo 15 anni di restauro

E’ la terza moschea più grande d’Egitto. Ci sono voluti 15 anni per riportarla all’antico splendore. Ora la moschea di “al Zaher Baybars” è riaperta ai fedeli che hanno atteso tanto per rimetterci piede.

La cerimonia di apertura, qualche giorno fa, è stata in pompa magna e ha visto una grande partecipazione di fedeli e autorità. A sancire la fine dei lavori c’erano infatti il Grande Imam di Al Azhar, Ahmed El Tayeb e presidente del Senato kazako, Mäulen Äşimbaev, il cui governo ha cofinanziato la ristrutturazione. Una collaborazione tra Egitto e Kazakistan, dunque. Erano presenti anche il ministro egiziano del Turismo e quello delle Antichità, Ahmed Issa.

La storia della moschea: La Moschea di al-Zahir Baybars è stata costruita nella capitale egiziana dal sultano mamelucco al-Zahir Baybars al-Bunduqdari (1260-1277). La moschea fu edificata in anno e mezzo. tra il 1267 e il 1268 e costò un milione di dirham: fu la prima moschea del periodo mamelucco e la prima moschea del venerdì ad essere costruita al Cairo in cento anni.

Nei secoli successivi la moschea fu abbandonata. Durante l’occupazione dell’Egitto da parte di Napoleone (1798-1801) fu utilizzato come quartier generale militare. Fu poi utilizzata anche come caserma da comunità senegalese al tempo di Muhammad Ali (prima metà del XIX secolo), come fabbrica di sapone e panetteria.

Durante l’ occupazione britannica divenne un magazzino dell’esercito e mattatoio. Sotto il re Fuad fu trasformata in giardino pubblico. La moschea è rimasta in disuso negli ultimi anni, ma nel 2007 è iniziato l’imponente restauro guidato dal governo con fondi anche esteri.

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