Di Sebastiano Depperu
C’è un paesino non lontano da Tunisi (circa 20 chilometri) con le case bianche e le finestre celesti. Si tratta di Sidi Bou Said. Un labirinto di stradine dove il tempo sembra essersi fermato e dove il suo candore, brilla più di ogni altro colore. Un posto magico che incanta. E così, anche il cantante francese Patrick Bruel ne è rimasto incantato tanto da dedicargli una canzone. O meglio: Bruel, dedica una canzone a un suo locale storico, iconico: il Cafè des délices. Il singolo è del 1999 ed è contenuto nell’album Juste avant.

Il paese si può godere facendo una passeggiata partendo dalla parte alta. Pian piano si scende e si viene avvolti da un dedalo di vie, di voci, di profumi e di vita. Si scende lentamente e si arriva ad una piccola moschea. La si può lasciare alle proprie spalle e girare a destra. Altre poche vie e si arriva al Café de Delicés. Basta poco per immaginare i protagonisti della canzone di Patrick Bruel.

Basta chiudere gli occhi, riaprirli e (pensare di) vedere un uomo anziano, seduto a scrutare il mare, che si sventola con un ventaglio. Basta girare lo sguardo e immaginare di avere vicino delle donne con i loro figli piccoli che profumano di gelsomino, quel gelsomino che hanno tra le mani. Le parole della canzone, unite dalla musica dal sapore tipicamente arabeggiante, creano un’emozione e la voglia di sedersi al Café de délices per cercare quel quadretto nato dalle note e dalle parole di Bruel. Il cantante è solito inserire armonie arabe nelle sue canzoni. Bruel ha il ritmo arabo nel sangue: è nato ad Algeri nel 1959.
Il testo della canzone in francese
Au café des délices
Tes souvenirs se voilent
Ça fait comme une éclipse
Une nuit plein d’étoiles
Sur le port de Tunis
Le vent de l’éventail
De ton grand-père assis
Au Café des Délices
Tes souvenirs se voilent
Tu vois passer le train
Et la blancheur des voiles
Des femmes tenant un fils
Et l’odeur du jasmin
Qu’il tenait dans ses mains
Au Café des Délices
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil habibi yalil
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil yalil
Tes souvenirs se voilent
Tu la revois la fille
Le baiser qui fait mal
À port El KantaouiLes premiers mots d’amour
Sur les chansons velours
Abibi Abibi
Tes souvenirs se voilent
Tu les aimais ces fruits
Les noyaux d’abricot
Pour toi, c’étaient des billes
Et les soirées de fête
Qu’on faisait dans nos têtes
Aux plages d’Hammamet
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil habibi yalil
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil habibi yalil
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil habibi yalil
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil habibi yalil
Tes souvenirs se voilent
À l’avant du bateau
Et ce quai qui s’éloigne
Vers un monde nouveau
Une vie qui s’arrête
Pour un jour qui commence
C’est peut-être une chance
Yalil yalil tu n’oublieras pas
Yalil yalil ces parfums d’autrefois
Yalil yalil tu n’oublieras pas
Yalil yalil même si tu t’en vas
Yalil yalil habibi yalil yalil yalil habibi yalil
Une nuit plein d’étoiles
Sur le port de Tunis
Et la blancheur des voiles
Des femmes tenant un fils
Le vent de l’éventail
De ton grand-père assis
Et l’odeur du jasmin
Qu’il tenait dans ses mains
Au Café des Délices

