Un fiore parla, dice qualcosa. E viaggia, anche. La Rosa di Damasco approda a Torino attraverso un progetto culturale dei Musei Reali, sviluppato con la Fondazione Santagata e il Syria Trust for Development. Il tutto è arricchito da un programma di incontri e concerti tra fotografia, musica, cinema, archeologia e letteratura.

L’iniziativa è volta a promuovere il ruolo e l’importanza del secolare patrimonio culturale siriano nel bacino Mediterraneo attraverso uno dei più iconici prodotti del Paese: la Rosa di Damasco, che prende il suo nome dalla capitale siriana.

Per secoli i contadini siriani hanno tramandato, di generazione in generazione, le abilità di coltivazione e lavorazione del fiore. In tempi moderni, la coltivazione della Rosa di Damasco ha il suo cuore nella piccola città di Al-Mrah, sulla catena montuosa del Qalamoun orientale, in un’area che si estende nella campagna a nord di Damasco. Alla fine del 2019, l’Unesco ha iscritto nella lista del “Patrimonio Immateriale dell’Umanità” le pratiche e i mestieri legati alla Rosa di Damasco nel villaggio di Al-Mrah.

Dal 4 al 7 luglio 2023 i Musei Reali e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e il Syria Trust for Development, propongono un calendario di eventi per divulgare la conoscenza del patrimonio culturale siriano con la proiezione di un documentario, incontri e concerti, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, il Circolo dei Lettori e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino.

Il 4 luglio, invece, sarà inaugurata la mostra fotografica “La Rosa di Damasco – Dalla Siria a Torino” e l’installazione artistica Floral Tapestry of Craftsmanship, allestite fino al 1° ottobre 2023 nel Boschetto dei Giardini Reali, dove sono stati piantumati alcuni esemplari del bellissimo e apprezzatissimo fiore.

Il 5 luglio il Palazzo reale ospiterà il concerto musicale “An Ode to the Rose”, sotto la guda dal direttore d’orchestra siriano il Maestro Missak Baghboudarian.

Fino al 7 luglio l’iniziativa si svilupperà tra Palazzo Reale, Giardini Reali e il Teatro Romano in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, il Circolo dei Lettori e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino.
