C’è grande attesa per la notte degli Oscar 2023, uno degli appuntamenti più celebri per l’industria cinematografica. Nella notte tra il 12 e 13 marzo, i protagonisti del cinema mondiale sfileranno sul tappeto rosso più glamour di tutti. La cerimonia di premiazione, la numero 95 si terrà nell’iconico Dolby Theatre di Los Angeles.

Nessun film arabo è tra quelli selezionati, quest’anno, nella categoria “Miglior film straniero non in lingua inglese”. Tra tutti quelli proposti prima della selezione finale, lo dicembre scorso, per la prima volta dopo diversi anni, non c’era nessuna pellicola a rappresentare l’Egitto. Sono approdati nella prima fase delle selezioni sette film arabi.
“Humma AlBahr Alahmar” (“Febbre del Mediterraneo”), Palestina

Il comitato indipendente di lavoratori del settore cinematografico palestinese ha scelto il film “Humma AlBahr Alahmar” (“Febbre del Mediterraneo”) diretto e scritto da Maha AlHajj, come rappresentante della Palestina. Il film è interpretato da Amer Hlehel, Ashraf Farah e Anat Hadid, e racconta la storia di uno scrittore palestinese che soffre di depressione a causa della sua incapacità di affermarsi nella sua professione. Il protagonista incontra un suo vicino truffatore e, a causa della nuova amicizia, tutto si trasforma in una tragedia. Il film ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al “Un Certain Regard” al Festival di Cannes.
“Ughniyet Al Ghurab” (“Il canto del corvo”), Arabia Saudita

Il film candidato dall’Arabia Saudita è “Ughniyet Al Ghurab” (“Il canto del corvo”), diretto da Mohammed Al Salman, e interpretato da Asim Al Awwad, Ibrahim Khairallah e Katerina Tkachenko. La storia ruota attorno a un giovane il cui migliore amico riesce a raggiungere una donna misteriosa, cantando una poesia d’amore, e diventa così il suo rivale. Il protagonista scopre, successivamente, di avere un tumore al cervello e si innamora di una misteriosa giovane donna che cerca di conquistare con una canzone. Il tutto avviene all’interno della cornice di una commedia divertente.
“Dafater Maya” (“I diari di Maya”), Libano

Il Ministero della Cultura del Libano, invece, ha candidato “Dafater Maya” (“I diari di Maya”) dei registi libanesi Khalil Joreige e Joanna Hadji Touma. Il film interpretato da Reem Turki, Manal Issa, Jade Charbonneau ripercorre la vita di tre donne, attraverso una scatola che raccoglie le loro storie, appunti, foto e nastri di registrazione. Si tratta di un film autobiografico della regista Joanna Hadji Touma, in cui sfoglia un archivio di nastri, fotografie, e memorie che aveva inviato ad un’amica durante la sua adolescenza negli anni ’80, mentre il paese era devastato dalla guerra civile. durante. Il film ha partecipato al Festival di Berlino e ha vinto il premio “Saad El Din Wahba” per il miglior film arabo nell’ultima edizione del Cairo Film Festival.
“Ikhwanuna” (“Nostri fratelli”), Algeria

Il comitato algerino, invece, ha scelto per rappresentare l’Algeria il film “Ikhwanuna” (“Nostri fratelli”) del regista Rachid Bouchareb. Il film interpretato da Samir Ghasemi, Reza Kateb e Lina Khoudry racconta la storia dell’uccisione dell’immigrato algerino Malik Oskin, da parte della polizia francese, durante una protesta studentesca contro le riforme dell’istruzione universitaria nel 1986. La tragedia è divenuta il simbolo della lotta contro il razzismo e contro la violenza della polizia in Francia. Il film è stato presentato in anteprima al 75esimo Festival di Cannes.
“Under the fig trees” (“Sotto i fichi”), Tunisia

Il Ministero degli Affari Culturali tunisino ha scelto “Under the fig trees” (“Sotto i fichi”) di Areej Seheiri. Il film è una coproduzione franco-tunisina-svizzera, e le sue vicende si svolgono nella celebre città tunisina di Kesra nel Governatorato della Siliana, famosa per i suoi fichi. La storia ruota attorno alla partecipazione di giovani di diverse età alla stagione della raccolta dei fichi, ai loro sentimenti, ai i loro sogni e aspirazioni, dove sotto gli alberi nascono storie di amicizia e amore. Il film d’esordio di Seheiri ha ottenuto ben otto premi nel workshop “Final Cut” della 78esima Mostra del Cinema di Venezia.
“Farha” (“Gioia”), Giordania

La Royal Film Commission in Giordania ha candidato il film “Farha” (“Gioia”) della regista Darine Salam. Protagonisti: Karam Taher, Ashraf Barhoum, Ali Suleiman e Samira Al Assi. L’autrice e regista giordana Darine Salam si è ispirata a storie vere vissute dai profughi palestinesi durante gli eventi della Nakba. Il film racconta la storia di una ragazza di 14 anni il cui sogno cambia: voleva cercare un’istruzione in città ma cercherà di sopravvivere in Palestina dopo che il suo villaggio è stato invaso nel 1948. Il film è stato presentato in anteprima internazionale al 46esimo Toronto International Film Festival 2021 in Canada e ha vinto il Premio della Giuria al 12esimo Malmö Arab Film Festival.
“Al Caftan Al Azrak” (Il Caftano blu), Marocco

Il Film Center del Marocco ha scelto per gli Oscar il film “Al Caftan Al Azrak” (Il Caftano blu), scritto e diretto da Maryam Touzani. La pellicola parla della trasformazione, la tradizione e l’amore in senso lato. Si tratta di una produzione congiunta tra Nabil Ayouch e Amine Benjelloun. La storia ruota attorno ai personaggi di Halim e Mina, una coppia di sposi che gestiscono un negozio di caftani nella città di Salé. Ai due protagonisti si unisce il personaggio di Youssef, un giovane studente che condivide la stessa travolgente passione per il professione di cucito con Maalem Halim, che sfocia in una storia d’amore tra il maestro e l’allievo. Tra i protagonisti del film ci sono Saleh Bakri, Lubna Azabal, oltre ad Ayoub Messiwi, Monia Lamkimel, Hamid Al Zouqi e altri. Il film ha già partecipato alla sezione “Un Certain Regard” alla precedente edizione del Festival di Cannes.