Festival del cinema arabo di Rotterdam: Egitto pigliatutto

E’ l’egiziano “19 B” il film trionfatore del “Festival del cinema arabo” di Rotterdam, portandosi a casa ben tre statuette. La 23a edizione si è conclusa lo scorso 10 settembre. L’edizione 2023 ha visto la partecipazione, in gara, di 39 film (21 lungometraggi e 18 cortometraggi) prodotti da 11 paesi arabi in collaborazione con 8 paesi occidentali. 

Durante la cerimonia di chiusura è stato proiettato un tributo alla alla star egiziana Laila Elwi che ha ricevuto il premio alla carriera assieme all’attore siriano Jamal Suleiman.  

La giuria dei lungometraggi era composta dal regista palestinese Muhammad Qiblawi, dall’artista egiziana Dalia El-Beheiri e dal produttore saudita Saleh Fawzan. Il film “19 B” ha fatto incetta di premi: oltre al premio per il miglior film, la pellicola si è aggiudicata anche il premio per il miglior attore a Sayed Ragab e miglior regia a Ahmed Abdullah.

Due importanti riconoscimenti sono andati alla Giordania. La giuria ha, infatti, assegnato a Mona Hawa il premio come migliore attrice per il suo ruolo nel film “Inshallah walad” (“Speriamo sia maschio”) e il “Premio Speciale della Giuria” allo stesso film. Omar Mall Al Douira, invece, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura del film marocchino “Saif fi Bagaad” (“Un’estate a Balgaad”).

La giuria che ha valutato i cortometraggi, composta dall’attrice marocchina Nisreen Al Radi, dallo sceneggiatore egiziano Mohamed Abdel Khaleq e dall’attrice tunisina Maryam Al Ferjani, ha assegnato una menzione speciale al film “Trino” diretto da Najeeb Katiri, una co-produzione anglo-tunisina. Il premio per la migliore sceneggiatura è andato al film saudita “Sharit Video Tabaddal” (“Cambio di videocassetta” diretto da Maha Al Saati.

Il regista palestinese Ward Kayal ha vinto il premio per la migliore regia per “Hamza. Utarid Shabahan Yutrdni” (“Hamza Sto inseguendo un fantasma che mi perseguita”); mentre il film “Ala Qabri abi” (“Sulla tomba di mio padre”) diretto da Jawaheen, coprodotto da Marocco e Francia, ha vinto il premio per il miglior film. 

Nella categoria film documentari ha trionfato il film “Mush Zayohom”(“Non come loro”) diretto dalla svizzero-egiziana Nadia Fares. La giuria era composta dal produttore cinematografico egiziano Safi El Din Mahmoud, dal regista marocchino Saeed Azer e dal regista olandese Dovi Reyes. I giurati hanno deciso di assegnare una menzione speciale al film “Tahta Shajaret Elttin” (“Sotto l’albero del figo”) della regista tunisina Areej Al Saheria. 

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