Una campagna di scavi anglo-egiziana ha annunciato la scoperta di una tomba reale faraonica a Luxor, nel sud dell’Egitto. La sepoltura, risalente a 3.500 anni fa, e probabilmente appartenente alla XVIII dinastia che governò il Paese in quell’epoca, è venuta alla luce durante gli scavi della missione congiunta sulla terraferma occidentale a Luxor. Si attendono conferme più precise.

Negli ultimi anni, l’Egitto ha scoperto diversi tesori archeologici in varie parti del suo territorio, in particolare nella regione di Saqqara, a ovest del Cairo, dove sono stati scoperti più di 150 sarcofagi archeologici risalenti a più di 2.500 anni fa.
Il Ministero del Turismo egiziano ha dato la notizia sottolineando che “la missione congiunta egiziano inglese in collaborazione tra il Consiglio supremo delle antichità e la Modern State Research Foundation dell’Università di Cambridge è riuscita a scoprire una tomba reale precedentemente sconosciuta”.

La missione sta proseguendo i lavori di scavo e documentazione archeologica dell’intera tomba che contribuiranno a rivelare, in modo più chiaro, la sua progettazione architettonica e gli elementi artistici.
Compreso tra il 1551 y 1080 a.C., il Nuovo Regno è segnato dall’avvento della XVIII dinastia che ripristinò l’unità dello stato: il faraone Ahmose I espulse gli Hyksos e ristabilì la capitale a Tebe. I faraoni più importanti di questo periodo furono Thutmose III, Amenhotep III e Ramses II.

Durante il regno di Ramses II, l’Egitto conquistò la Nubia e furono eretti i templi di Abu Simbel. Il faraone visse quasi 100 anni ed ebbe oltre 180 figli. Alla sua morte si successero vari principi ereditari che finirono per indebolire il paese, che perse la grandiosità di cui aveva goduto un tempo.
La XVIII dinastia faraonica comprendeva un gruppo dei più importanti sovrani dell’antico Egitto tra re e regine, guidati dal re Ahmose, dal re Thutmose I, dal re Tutankhamon, dalla regina Hatshepsut e dalla regina Nefertiti.