Al via il 31° vertice della Lega Araba in Algeria in un momento molto delicato, segnato da nuove e difficili sfide, tra guerra internazionale, conflitti regionali, questioni controverse, alla ricerca di un terreno comune e una vera riconciliazione araba.
L’ultimo vertice della Lega Araba, organizzazione istituita nel 1945, che riunisce ventidue membri, si era tenuto poco prima dello scoppio della pandemia di coronavirus nel 2019 in Tunisia.
“Riunificazione” é lo slogan del vertice che si tiene ad Algeri che, nonostante le illustri assenze di alcuni re e capi di stato, vede la partecipazione del presidente tunisino Kais Saied, dell’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, del presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi, oltre che del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres.

Per l’Algeria, che ospita il vertice, é un’occasione preziosa per dimostrare la sua leadership nel mondo arabo, essendo un importante produttore di petrolio e gas e un fornitore chiave nel mezzo della crisi energetica globale.
Il Paese nordafricano ha lavorato duramente negli ultimi mesi per superare diversi nodi irrisolti e complesse questioni che hanno reso complicata la fase preparativa del vertice.
Il primo é il contenzioso tra la stessa Algeria e il Marocco che, un anno fa, hanno rotto le relazioni diplomatiche e ritirato i rispettivi ambasciatori.
L’assenza della Siria, Paese fondamentale per la sicurezza regionale, e tra i paesi fondatori dell’organizzazione, escluso dalla Lega araba dal 2011, é stato un duro colpo per il vertice, dopo il rifiuto del Qatar del suo reintegro, nonostante l’apertura della maggior parte dei paesi arabi alla normalizzazione delle relazioni con Damasco.
L’Algeria, su iniziativa promossa dal suo presidente Abdelmadjid Tebboune, lavora alla formazione di un sistema arabo volto a prevenire i conflitti e contribuire alla loro risoluzione.
In questa direzione, la presidenza algerina, ha ospitato colloqui tra 14 gruppi, movimenti e partiti palestinesi per porre fine alla divergenze e conflitti interni e riunire tutte le fazioni, e che hanno portato alla firma di una dichiarazione di riconciliazione che ha preso il nome di “Dichiarazione di Algeri”.
I capi di Stato e di Governo della Lega araba si incontrano nuovamente in presenza, in un vertice che si svolge in un periodo di grande conflittualità al livello mondiale, dove i paesi arabi, divisi ma decisi a trovare una via d’uscita per le loro divergenze, dovranno affrontare dossier scottanti (questione palestinese, ritorno della Siria ad avere un ruolo basilare in Medio Oriente, scontro sciita sunnita con l’Iran, guerra nello Yemen, influenza turca e crisi in Libia, crisi alimentari ed energetiche come conseguenze della guerra in Ucraina, tra grano scarso e carburante insufficienti in diversi paesi arabi).
